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l’arte del “babywearing” o del “portare in fascia”



Eccomi qui a raccontarvi di una mia nuova passione, l’arte del “babywearing” o del “portare in fascia”.
Come avete letto, da 13 mesi ormai sono diventata “mamma bis”. Un po’ per necessità, molto anche per curiosità, mi sono avvicinata al mondo delle fasce portabebè e devo dire che all’inizio non ci capivo un granchè..
Proprio per questo ho pensato si dedicare parte del mio blog per parlare delle varie fasce, dei supporti ergonomici e di tutto quello che ci gira intorno.. e spero che i post che pubblicherò riguardo questo tema vi possano essere di aiuto e di ispirazione.

I motivi per cui si sceglie di portare il proprio bimbo possono essere molteplici ed i più variabili. Io, per esempio, ho iniziato per avere le mani libere e poter gestire facilmente la cinquenne ed il piccolino appena arrivato.
Una volta provato invece ho scoperto un mondo nuovo, bello, dolce, caldo.
Ogni volta che legavo Nicolò sul mio cuore, magicamente si calmava.. tutte le colichette sparivano, i pianti si interrompevano e lui si addormentava beatamente accoccolato.
Una magia che si ripeteva tutte le volte.
Per cui da necessità, il mio bisogno si è trasformato in “piacere”, il piacere di Portarlo con me.
 

Vi racconto la nostra “prima volta”
Il nostro percorso è iniziato con una fascia rigida, regalatomi da Anna (mia sorella) alla nascita di Nicolò. Una semplicissima Hoppendiz rigida che ci ha dolcemente accompagnato per 6 mesi di coccole ed amore.
Non scorderò mai la prima volta che l’ho legato, ero emozionata, anche un po’ spaventata, avevo paura che non la prendesse bene, che ci stesse stretto, scomodo. Avevo paura di non riuscire a far bene la legatura che tante volte avevo visto nel tutorial e che mi sembrava difficilissima da fare. Quella sera, Nicolò era nervoso, continuava a piangere, c’era un gran caldo ed io ero nervosa a mia volta perché non sapevo come calmarlo.. il mio seno non bastava a tranquillizzarlo, era in preda a pianti disperati.
Disperata anch’io provo l’ultima, d’altronde avevo letto tante volte che la fascia calmava i pianti dei neonati, non ci credevo molto, ma non avevo altre soluzioni.
Comincio a mettere la fascia sul mio corpo, ansiosa mentre lui continua a piangere, giro e rigiro, seguo i movimenti che tante volte avevo visto in quel tutorial, lego il nodo e metto Nicolò dentro, prima una gambina e poi l’altra, mentre lui piange. Tiro un lembo, poi l’altro.. lui comincia a calmarsi.. Tiro l’altro lembo, fin su la testolina, copro anche le gambine.. lui non piange più.
Miracolo!
Si, è stato come un miracolo. Si calma e si addormenta, sul mio cuore, avvolto. Ed io lo sento di nuovo con me, come due settimane prima, quando era ancora dentro di me.
Mi sorprendo io, si sorprende mio marito, nessuno di noi due ci credeva a quello che scrivevano le altre mamme. Eppure è successo anche a noi.
Da quel momento è iniziata (o forse è ricominciata..) la nostra simbiosi, io e lui sempre cuore a cuore, sempre insieme.
Il babywearing mi ha aiutata a gestire un trasloco a 1500km di distanza, serate fatte di colichette, bisogno di stare vicini.
Adesso che lui cammina, anzi corre, in giro per casa ed anche fuori, spesso abbiamo bisogno di ritrovarci nella coccola della fascia. Quindi il nostro percorso prosegue, anche dall’alto dei nostri 13 mesi, dandoci modo di provare fasce e supporti nuovi, esperienze diverse.

In questo blog spero di riuscire man mano a spiegarvi la differenza tra i vari tipi di fasce e di supporti, e spero di riuscire con parole semplici a chiarirvi un pochino le idee in questo mondo. 

Vi lascio il link del tutorial che ho seguito per imparare a legare in triplo sostegno il mio Nicolò neonato, se non avete la possibilità di una consulenza e volete intanto provare a portare il vostro bimbo in fascia, seguitelo e vedrete che poi sarà più semplice di quello che sembra.. 

A seguire farò un post per spiegare le differenze, sempre in parole semplici tra i vari tipi di fasce (elastica, rigida..). 
Non sono una consulente del portare, sono solo una mamma e semplicemente parlo di quello che ho imparato in questi mesi di babywearing, per consigli specifici vi consiglio sempre di rivolgervi ad una consulente certificata.

A presto!

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